I francescani – una presenza costante sul territorio di Vukovar – hanno giocato un ruolo di primaria importanza non soltanto sotto l’aspetto pastorale, ma anche per lo sviluppo dell’istruzione e della cultura di questa regione. Già presenti nel medioevo, quando la Contea di Vukovar contava ben sette conventi francescani, particolarmente importante fu il ruolo svolto da quest’ordine al tempo della dominazione ottomana, durante la quale non abbandonarono mai il loro gregge. Al termine della guerra che liberò la Slavonia dai Turchi, i francescani poterono fare ritorno alle loro sedi di un tempo, mettere in piedi altrettanti conventi e continuare la loro insostituibile opera, sino ai nostri giorni.
Nel 1723 il vescovo di PécsNesselrod diede ai francescani il proprio benestare alla costruzione di una chiesa con convento a Vukovar. Iniziano così i lavori di costruzione del monumentale complesso francescano, il più antico e imponente edificio della Vukovar barocca. I principali elementi di questo complesso furono terminati in tredici anni; a causa degli ampliamenti successivi (l’innalzamento dei piani del convento), la costruzione dell’intero complesso proseguì per tutto il XVIII secolo. È del 1760 circa la pala posta sull’altare maggiore della chiesa, opera di Ambrozije Janković. Il complesso comprendente il convento francescano e la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo riceverà il proprio aspetto definitivo dopo alcuni interventi di restauro e ampliamento che interessarono soprattutto la chiesa, realizzati secondo i canoni dello stile storicistico in base ad un progetto dell’architetto R. Jordan tra il 1896 e il 1897. La precedente chiesa a una navata fu allungata e allargata con l’aggiunta di due nuove navate (cappelle) laterali.
Il convento francescano fu focolaio di fede, istruzione e cultura. I francescani promossero l’idea dell’istruzione elementare per la gioventù cattolica. La Provincia francescana inaugurò nel 1733 gli studi di filosofia nel convento di Vukovar con un corso che durò ben cinquant’anni. Tra i più illustri lettori presso la Facoltà francescana di filosofia ricordiamo padre Josip Janković, originario di Vukovar. Grazie alla sua influenza in Vaticano, egli ottenne da papa Benedetto XIV le spoglie di s. Bono martire, traslate a Vukovar e inumate nella chiesa francescana dei SS. Filippo e Giacomo. Il convento fu anche sede della facoltà di teologia quasi continuativamente dal 1804 al 1900.
Con il loro prezioso contributo, i francescani sono riusciti a raccogliere e custodire un vero e proprio tesoro d’opere d’arte: quadri, sculture, archivi, libri e arredi sacri. La ricca e preziosissima biblioteca del convento, per importanza e ricchezza del proprio fondo tra le principali del Paese, possedeva ben 17.000 volumi. Il tesoro conventuale vantava anche una raccolta di calici e altri oggetti sacri dorati e argentati, realizzati da valenti artigiani e artisti dal XVI al XX secolo. Tele e pale in stile barocco e di maestri più recenti abbellivano gli altari e le pareti della chiesa e del convento.
Sino agli eventi funesti della recente Guerra per la difesa della Patria, quando la chiesa è stata demolita e i francescani perseguitati, il convento francescano con l’annessa chiesa dei SS. Filippo e Giacomo era il complesso barocco più antico di Vukovar. Anzi, era in generale l’edificio più antico della città. Il complesso è stato ricostruito e restaurato e oggi è un bene culturale (cat. A) posto sotto tutela da parte del Ministero della Cultura. I lavori di recupero del complesso sono stati finanziati grazie a una donazione della Contea zagabrese.
La chiesa di Vukovar, con i suoi 58 metri di lunghezza, è la terza chiesa più grande del Paese dopo le due cattedrali di Zagabria e Đakovo.
